... la storia attraverso il Museo dell'Orologeria di Pesariis ...



Museo Pesariis, Orologi

Il Museo di Pesariis è ubicato presso la Casa della Pesa (edificio del XVII Secolo), accoglie oltre un centinaio di orologi, di varie epoche e provenienze, quasi tutti di proprietà del Comune di Prato Carnico, e in parte concessi per l’esposizione da privati. La collezione offre una visione della produzione orologiaia completa, partendo dalla ricostruzione di orologi del 1400, per giungere ai moderni orologi-indicatori che abbinano alla misurazione del tempo la fruizione di tutta una serie di servizi industriali e di informazione.


... i movimenti migratori del XVII secolo e il fenomeno dei "cramârs" carnici, commercianti colti, che parlavano la lingua tedesca, dal 1600 avevano creato un'attività di commercio ambulante rivolto verso la Baviera, la Prussia e tutti i paesi dell’Impero asburgico commerciando in spezie, coloranti, bottoni, stoffe, provenienti dal porto di Venezia, che essi acquistavano tramite grossisti e negozianti locali. Il tutto veniva trasportato nella "crama" o "crascina", contenitore di legno rettangolare con cassetti e diversi vani che si trasportava sulla schiena come uno zaino. Probabilmente nei viaggi verso la Foresta Nera, dove la meccanica dell’orologeria era già molto sviluppata, importarono un esemplare di orologio in legno intuendone le potenzialità. A Pesariis, a partire dalla seconda metà del '600, si iniziò la fabbricazione di un orologio da parete, con caratteristiche meccaniche molto simili a quello della Foresta Nera, costruito però completamente in metallo: il "Pesarino".
Orologio Pesarino

La costruzione degli orologi domestici era composto da due treni di ingranaggi: quello del tempo e quello della suoneria, collegati tra loro da ingegnosi leveraggi.
Questi meccanismi venivano racchiusi in scatole metalliche di misure variabili, la cui facciata, in genere molto semplice, era formata da una lastra in ferro decorato e coronata da un cimiero ornato o traforato che nascondeva il campanino. Il quadrante veniva impreziosito dalla scrittura delle ore in numeri romani; le lancette in ferro battuto, traforati o fusi in bronzo, erano a forma di raggi serpentini con borchia centrale. Il pendolo corto oscillava velocemente davanti alla mostra e presentava inferiormente un pesetto a forma di pera.

Nel 1725 inizia ufficialmente l’attività della fabbrica degli orologi Solari, ed è accertato che dalla seconda metà del 1700 la costruzione degli orologi è un privilegio dei Solari, la cui capacità imprenditoriale è stata garanzia di serietà e competitività sul mercato.
I ruotismi venivano ricavati da lunghe e sottili sbarre di ferro, arroventate e curvate, saldate in cerchio perfetto; i raggi o bracci venivano fissati al cerchio di ferro in modo che la ruota montata sul suo asse o albero ruotasse perfettamente. Una volta determinato il numero dei denti si marcava con un punzone la posizione della punta di ciascuno sulla periferia della ruota. Ogni dente veniva artigianalmente limato a mano lavorando il ferro a freddo.

Gli orologi da torre

Orologi da torre
Gli orologi da torre per la loro dimensione, il costo del metallo e il tempo richiesto per la lavorazione venivano eseguiti solo su commissione. Ai primi del 1700 nasce la ditta Fratelli Solari, i meccanismi venivano realizzati interamente in ferro battuto con un castello costituito da piatti di ferro e assemblati mediante cunei meccanici.
Durante il 1800 il telaio veniva composto in elementi in fusione di ghisa eseguiti presso le fonderie industriali su stampi in legno forniti dal costruttore, il quale, invece, curava in proprio le fusioni in ottone per i rotismi. La dimensione degli orologi, i pesi motori in pietra che calavano all’interno dei campanili e i batacchi erano proporzionati al peso delle campane e alla lunghezza e robustezza degli indici.
Gli orologi erano a funzionamento completamente autonomo con carica a mano fino a quando non è stata elettrificata verso gli anni trenta di questo secolo con tutti i vantaggi che ne sono derivati.

Verso la metà del 1800 la costruzione degli orologi da torre subisce un cambiamento radicale, passando ad una tecnica quasi industriale: il telaio anziché venir forgiato in ferro viene costruito con una fusione in ghisa; le ruote, anziché essere forgiate, curvate e dentate a mano, vengono fuse in ottone materiale molto più duttile del ferro, nel 1920 la “Faria” adiacente al rio Possâlsi si dotò di una turbina che generava l'energia idroelettrica per azionare le nuove macchine utensili.

Orologi a palette

Orologi da torre
Gli anni Trenta segnano un periodo di grande ricerca sulla rappresentazione dell’ora senza le tradizionali lancette. Viene anche costruito un particolare orologio con numeri da due metri ricavati da una scacchiera di quadratini che cambiando colore (bianco o nero) mediante una manovella a camme, formano i vari numeri. E’ questo il padre dell’orologio a led.
Alla fine degli anni Trenta nasce a Pesariis da un progetto di Remigio Solari un tipo particolare di orologio, denominato orologio a palette, nel quale invece del quadrante circolare con le lancette vi è un insieme di palette rotanti che si aprono a libro e sulle quali sono scritte le cifre corrispondenti alle ore e ai minuti consentendo quindi una lettura diretta.
Un completamento dell’orologio a lettura diretta si ha con l’orologio a calendario che indica, oltre ai minuti, all’ora e al giorno della settimana, anche il giorno del mese ed il nome del mese, ossia la data completa, tenendo presente il calcolo degli anni bisestili mediante una memoria meccanica.
Timbra cartellini

Successivamente a questo modello con palette ad apertura a libro e scorrimento verticale si è aggiunto un nuovo modello con palette a caduta. Quest’ultimo è stato il precursore dei teleindicatori che si trovano in tutte le stazioni ed in tutti gli aeroporti del mondo.
Tra gli anni ‘50 e ’60, l’aeroporto di Fiumicino, di Los Angeles, di New York, di Milano, di Cicago, di Washington (nel nuovo aeroporto della capitale U.S.A. era l’unico impianto non prodotto in America), Le Bourget di Parigi e l’aeroporto intercontinentale di Tokio, si dotarono di teleindicatori Solari per le partenze.
Si dotarono di teleindicatori le stazioni ferroviarie di Liegi, Genova, Palermo, Lubiana, Milano, Varsavia, Torino e Parigi.

Orologi regolatori di sistemi centralizzati

Orologi RS
Lo scopo degli impianti di orologi elettrici centralizzati dotati di regolatore principale, detto anche orologio pilota o orologio madre, è quello di poter distribuire l’ora ad un numero praticamente illimitato di orologi “secondari” che funzionano ad ogni istante in perfetto sincronismo con il pilota. Il regolatore principale deve essere uno strumento di misurazione del tempo molto sicuro perché ogni differenza di marcia, ogni arresto come pure la perdita di impulsi, si riflette su tutti gli orologi collegati all’interno della rete di distribuzione. Normalmente il pilota trasmette impulsi elettrici ogni 30 o 60 secondi, della durata di almeno un secondo.
Negli anni Trenta nasce anche l’orologio registratore che venne utilizzato dalle Ferrovie dello Stato per registrare con punte su carta paraffinata l’ora esatta delle manovre ferroviarie (scarti di binari, accensione di segnali, ecc.).

Orologi rilevazione presenze

Timbra cartellini
Dalle capacità geniali di Remigio Solari si costruì una macchina per le rilevazioni delle presenze, era l'anno 1940, gli orologi marcatempo timbravano su cartellini cartacei l'ora d'ingresso e di uscita dei dipendenti. I cartellini venivano poi elaborati manualmente per il calcolo delle effettive ore lavorate e delle presenze/assenze. Cartellini mensili con stampa a due colori e posizionamento automatico in riferimento al giorno calendariale della timbratura. Dopo quell'anno furono messi sul mercato oltre una decina di modelli prodotti sia dalla Solari di Udine sia dalla Solari di Pesariis.

Orologi industriali

Comunicare o rilevare l'ora in realtà industriali e civili integra diverse funzioni: rilevazione presenze, sistemi di controllo accessi, sistemi eliminacode e gestione code, informazioni all'utenza, ecc.. Aeroporti, ferrovie, autostrade e city information, trasporto pubblico urbano, gestione sosta, gestione delle attese e informazioni varie sono il completamento dell'orologeria.


Oltre al Museo dell'Orologeria si può visitare il museo all'aperto rappresentato dal Percorso dell'Orologeria Monumentale, inerente agli orologi ad acqua, notturnali, planetari e calendari.


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